Scienza in Parlamento

APmarciaScienziatiBoston-k4oB-U43300766041696YcG-768x576@Corriere-Tablet_desktop.jpg       Caro Marco Cattaneo,
ho letto il tuo editoriale sull’ultimo numero di Le Scienze e l’appello a gli scienziati italiani per aderire all’invito di promuovere un comitato che sia di supporto al parlamento nelle scelte nel campo della scienza la tecnologia.
Pur condividendo l’obiettivo ritengo che vi siano grandi insidie dietro a tutto ciò.
La scienza mi sembra già sufficientemente in balia delle opinioni da ritenere molto pericoloso renderla complice delle scelte politiche, in particolare di questo parlamento, ma piu’ in generale della politica miope che distingue questo periodo storico. A mio parere, e’ proprio questa confusione (a questo punto commistione) su temi caldi come clima, l’aborto e fecondazione, gli OGM, i vaccini ecc che ha creato grandissimi problemi. Guarda l’unico articolo che avete pubblicato questo, particolare, mese sul clima: ci racconta come l’unica strategia uscita da un panel come l’IPCC, in cui siedono anche scienziati dopo 24 anni, non sia altro che mitigare l’emissione di CO2 attraverso il sequestro di carbonio o imporre delle tasse ai cittadini, socializzando il danno fatto da pochi sulla comunità.
Al di la chi ci campa, da scienziati vogliamo veramente appoggiare le innovazioni della green economy, degli incentivi statali a pioggia, le macchine elettriche, l’economia circolare, il riciclo, i biodisel, ecc, ecc? chiunque conosca un minimo di termodinamica e di economia capisce bene l’incompatibilità delle due discipline.
Siete, siamo, forse…, fra i pochi intellettuali rimasti in questo paese, non possiamo metterci al fianco di questa egemonia di pensiero, fermandoci a editoriali e chiedendo di costituire commissioni di consulenza. Oggi, probabilmente, se vogliamo che rinasca la fiducia nella scienza, dovremmo scendere nelle piazze a fianco di quei giovani dai quali abbiamo “preso in prestito” la Terra, perché sappiamo bene, proprio da scienziati, i limiti ai quali siamo arrivati e rischi che corriamo.
Infine, e’ vero, panel di questo tipo ci sono anche in altri posti del mondo da almeno 20 anni, e forse qualche frutto lo hanno anche dato. Ma, proprio perché siamo cosi’ in ritardo, e’ quasi sciocco pensare di risolvere in questo modo il rapporti fra scienza e società: sembra quasi che sconfitti nella nostra autorevolezza, scegliamo una via facile per avere un minimo di autorità. Forse, sarebbe meglio ascoltare i giovani mettendoci al loro servizio, per farli crescere nel rispetto della scienza, piuttosto che arroccarci dietro qualche poltrona.
Scusa lo sfogo, probabilmente troppo lungo e confuso, ma che spero possa farci riflettere, prima di firmare 

Informazioni su Giovanni Mazzitelli

Senior Researcher - field of interest high energy physics and particle accelerators; science communication and education; sail and alpinism lover
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