Aiuterà LHC del CERN a scoprire segreti della materia
Nascerà vicino Roma, nell’area dell’università di Roma Tor Vergata, l’acceleratore Super B, uno dei 14 progetti bandiera previsti dal Programma Nazionale per la Ricerca varato in aprile dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca
L’annuncio che dà il via al progetto internazionale è stato dato dal presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Roberto Petronzio, nel convegno che riunisce nell’Isola d’Elba 300 fisici di tutto il mondo per dare il via ufficiale al progetto. Finanziato con 600 milioni e gestito dall’Infn, l’acceleratore Super B lavorerà in modo complementare all’accelratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, e potrà anche essere utilizzato da altri settori della ricerca, come biologia molecolare e nanotecnologie.
Rispetto al suo ”fratello maggiore” Lhc, l’acceleratore Super B funzionerà come una sorta di zoom. I fasci che si scontreranno al suo interno saranno infatti corti, ma estremamente densi. Grazie a questa caratteristica un evento raro osservato dall’Lhc, con il suo anello da 27 chilometri, potrà essere analizzato in dettaglio nell’anello sotterraneo del Super B, dalla circonferenza di 1,5 chilometri e nel quale si scontreranno elettroni e positroni. Per le loro dimensioni, le due macchine possono essere considerate il Davide e Golia della fisica, ma la loro non sarà una competizione. L’obiettivo comune è studiare alcune delle grandi questioni della fisica contemporanea, come i meccanismi che hanno prodotto la scomparsa dell’antimateria poco dopo il Big Bang o le forze che tengono uniti i componenti fondamentali della materia.
L’acceleratore Super B occuperà un’area di circa 30 ettari del campus dell’università di Roma Tor Vergata e sarà ben collegato con i vicini Laboratori Nazionali di Frascati dell’Infn. I risultati che potrà ottenere saranno fondamentali per la fisica, ma non solo: contribuirà anche a ricerche in campi diversi, come fisica della materia, biologia, nanotecnologie e biomedicina. ”E’ la prima volta che una macchina acceleratrice viene progettata fin dall’inizio per soddisfare allo stesso tempo le esigenze della fisica fondamentale e di quella applicata”, ha osservato Petronzio. ”L’università di Roma Tor Vergata si propone di accogliere questa struttura di ricerca in quanto è in grado di offrire un’area sufficientemente vasta (30 ettari) necessaria per la sua realizzazione”, ha osservato il rettore, Renato Lauro. Nell’università romana, ha aggiunto, ”sono presenti ricercatori eccellenti nell’ambito della ricerca di base e fisica applicata, che potranno naturalmente avvalersi della vicinanza fisica e culturale dell’Infn” e ”per l’operatività di SuperB sarà coinvolta, a pieno regime, una comunità scientifica di oltre mille scienziati e tecnici”.
fonte: ANSA