Case catrame e cemento… @ISPRA_Press

 

Se vi capiterà di percorrere la strada di montagna che vi porta alla centrale elettrica di Jinping in Cina per poi visitare la diga più alta del mondo, rimarrete sicuramente impressionati dalla quantità di cemento armato usato. Il panorama che vedrete lungo tutta la strada, immerso nel verde intenso di montagne alte migliaia di metri è tenuto in piedi da muri impressionati, almeno quanto è impressionante il cemento che trattiene i monti dal cadere nel bacino della diga. Si dice che l’idroelettrico sia la fonte di energia rinnovabile meno inquinante, ed probabilmente vero, anche se personalmente non ho mai visto una vera tabella delle esternalizzazioni ambientali e sanitarie che ogni fonte energetica produce partendo dalla produzione delle materie prime e uso dell’energia necessaria, fino allo smaltimento. Di contro c’è un chilogrammo di cemento per ogni metro quadro del nostro pianeta, e stiamo deturpando montagne e spiagge per continuare a costruire, creando danni ambientali e sanitari non trascurabili.
Il recente Rapporto sull’uso del suolo dell’ISPRA ha ben sintetizzato nel incipit del comunicato stampa la situazione: “Da novembre 2015 a maggio 2016, nonostante la crisi economica che ne ha rallentato la velocità, l’Italia ha consumato quasi 30 ettari di suolo al giorno, per un totale di 5 mila ettari di territorio. Come se in pochi mesi avessimo costruito 200.000 villette“. In più pare che si costruisca nei posti sbagliati, ovvero dove è pericoloso per ragioni sismiche, di frane, idriche ecc. Insomma uno scenario nel quale, visto il costante numero degli abitanti nel nostro paese, non si costruisce per necessità ma, probabilmente, solo per vizio e interesse.

là dove c’era l’erba ora c’e una città.
Questa e’ la storia
di uno di noi
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa fuori città
gente tranquilla che lavorava.
Là dove c’era l’erba ora c’e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me
ma un giorno disse: “vado in città”
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando: “amico non sei contento?
vai finalmente a stare in città
là troverai le cose che non hai avuto qui.
Potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile”.
“Mio caro amico” disse “qui sono nato
e in questa strada ora lascio il mio cuore
ma come fai a non capire
che e’ una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento
ma verrà un giorno che ritornerò
ancora qui
e sentirò l’amico treno che
fischia così…. ua ua”.
passano gli anni ma otto son lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case catrame e cemento
là dove c’era l’erba ora c’e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
non so no so perché continuano
a costruire le case
e non lasciano l’erba, non lasciano l’erba
non lasciano l’erba
e non se andiamo avanti così
chissà come si farà
chissà chissà come si farà.

Il ragazzo della via Gluck
Adriano Celentano

Fonte: http://www.isprambiente.gov.it/it/ispra-informa/area-stampa/dossier/consumo-di-suolo-2017

Informazioni su Giovanni Mazzitelli

Senior Researcher - field of interest high energy physics and particle accelerators; science communication and education; sail and alpinism lover
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