Molto interessante l’articolo di Katharine Hayhoe “Le radici del rifiuto della scienza” sul numero 592 di “Le Scienze” in edicola questo mese. Finalmente, gli scienziati, e in particolare i climatologi, al contrario di molti giornalisti scientifici e colleghi italiani, iniziano a capire che comunicare la scienza non è solo colmare un deficit ma piuttosto un problema di istanze culturali, politiche e psicologiche che hanno ben poco a che fare con fatti e metodi. Mi capita spesso di discutere con amici climatologi, scontrarmi con il qualunquismo della comunicazione scientifica, o dibattere con colleghi che amano trincerasi dentro quella torre d’avorio con la scusa del fact checking, delle fonti, dei riscontri ecc. ecc e che non capiscono quanto sia necessario un cambiamento di paradigma: la scienza forse non e’ democratica, ma soprattutto l’ignoranza non e’ democratica e su questo bisogna concentrarsi. I numeri contano, ma è assolutamente inutile parlare di numeri a chi non può capirli come è inutile raccontare i fatti a chi crede piuttosto che sperimentare, indagare e capire tutto il fake che ci circonda. SOX docet!