Non c’è che dire Michele Serra è parecchio retorico e radical chic, ma penso che se non si aprano gli occhi su questa scuola e sul fatto che è diventata classista e capace di creare persone che aspirano solo a fare camerieri non ne usciamo. Forse dovremmo renderci conto (Uno sguardo sull’istruzione: indicatori dell’OCSE) che: “la percentuale di adulti in possesso di un titolo di studio terziario come livello più alto d’istruzione conseguita in Italia è tra i più bassi dei Paesi dell’OCSE, con solo il 18% di adulti laureati”; “la spesa pubblica complessiva per l’istruzione dal ciclo primario d’istruzione al terziario ammontava al 7,1% della spesa totale delle amministrazioni pubbliche per l’insieme dei servizi, la più bassa tra i Paesi dell’OCSE e i Paesi partner”; “a differenza della maggior parte dei Paesi dell’OCSE, i tassi d’iscrizione dei 15-19enni sono più elevati nei percorsi di studio a indirizzo professionale (42%) rispetto ai percorsi di studio a indirizzo generale (33%); questa tendenza è riscontrabile anche per gli studenti di età superiore”
“L’Italia presenta una proporzione relativamente bassa di adulti in possesso di un titolo d’istruzione terziario e prospettive relativamente scarse sul mercato del lavoro per i giovani adulti con un livello d’istruzione terziario”.
Al di la di Serra e dei singoli casi, siamo ignoranti e classisti perché chi può permetterselo i figli li fa studiare!
Fonte: http://www.oecd.org/education/skills-beyond-school/EAG2017CN-Italy-Italian.pdf