Io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere

71pCBvkNyCL.jpg“Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest’uomo ero più sapiente io: […] costui credeva sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere” – Platone, Apologia di Socrate
Il nostro cervello non contiene più di un gigabyte. Nulla rispetto a quante informazioni un computer e la rete sono in grado di avere a disposizione. Eppure ci ostiniamo a ritenerci competenti, unici e molto più in gamba degli altri. Ci sopravvalutiamo di continuo, mentre non sappiamo nemmeno come funziona il sifone del bagno che usiamo ogni giorno.
In realtà siamo molto ignoranti e viviamo nella illusione della conoscenza e solo attraverso l’accesso alla comunità della conoscenza riusciamo a colmare le nostre lacune e progredire socialmente e scientificamente. E’ bellissimo questo limite del singolo colmato solo dal processo causale che nel nostro cervello si innesca attraverso una intelligenza di gruppo. Di qui la “competenza significa possedere tanto le abilità quanto la conoscenza di cosa serva per essere abili. Ignoranza significa non avere ne la prima ne la seconda”

L’illusione della conoscenza. Perché non pensiamo mai da soli
Steven Sloman, Philip Fernbach
Cortina Raffaello (15 febbraio 2018)

Informazioni su Giovanni Mazzitelli

Senior Researcher - field of interest high energy physics and particle accelerators; science communication and education; sail and alpinism lover
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