Horizon2020, Giannini: “Ottenuto risultato importante per gli assegnisti di ricerca”
Assegni di ricerca, collaborazioni coordinate e continuative, collaborazioni a progetto saranno presto considerati nuovamente costi ammissibili per le rendicontazioni dei progetti di Horizon 2020, il Programma quadro Ue per il finanziamento della ricerca. […]
Probabilmente, come al solito, sono una voce controcorrente nel “modello standard” della ricerca italiana, ma in questa notizia continuo a non vederci nulla di buono, piuttosto tanto di malato. Mi sembra che si continui a voler mantenere un permanente e legalizzato stato di precariato: si preferisce pagare un ricercatore, dopo la laurea e il dottorato, 23.400 euro l’anno lorde, senza contributi, anzianità, e senza possibilità, ad esempio, di potersi iscrivere liste di collocamento quando verrà mandato via, piuttosto che riconoscergli lo stato di lavoratore, ben più caro ma forse più onesto… Ma sopratutto perché all’estero non esistono gli assegni di ricerca in questa forma? forse la domanda me la porrei…
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