Un’etica Scientifica

kropotkin3[..] Il compito dell’etica non è quello di insistere sui difetti dell’uomo e rimproverargli i suoi peccati: essa deve fare opera positiva, indirizzandosi ai sui migliori istinti. Letica definisce e spiega i principi fondamentali senza i quali ne gli animali ne gli uomini avrebbero potuto vivere nella società. Successivamente, fa appello a qualcosa di superiore: all’amore, al coraggio, alla fratellanza, al rispetto di se stessi, a una vita conforme all’ideale. Infine, dice all’uomo che se vuole vivere una vita nella quale tutte le forze trovino piena espressione, deve rinunciare una volta per tutte a credere che sia possibile vivere senza tener conto dei bisogni e dei desideri dei sui simili. L’etica insegna che ci si avvicina a questa vita solo quando si stabilisce una certa armonia tra individuo e coloro che lo circondano. E aggiunge: guardate la natura, studiate il passato dell’uomo, vi troverete la verità. Quando l’uomo, per una ragione qualsiasi, esita non sapendo come agire in un caso determinato, l’etica gli viene in aiuto mostrandogli come lui stesso vorrebbe che gli altri agissero nei suoi riguardi nelle stesse circostanze. […]
Ma lo scopo dell’etica non è quello di dare consigli individuali. Essa tende piuttosto a prospettare all’insieme degli uomini un fine supremo, un ideale che li guidi e li inciti ad agire istintivamente nella direzione voluta, meglio di qualsiasi consiglio […] così lo scopo dell’etica è di creare un’atmosfera sociale in grado di far comprendere alla maggioranza degli uomini, in modo assolutamente abitudinario, cioè senza esitazioni, gli atti che conducono al benessere di tutti e al massimo alla felicità per ciascuno.
È questo lo scopo finale dell’etica. Per raggiungerlo, dobbiamo sbarazzare le teorie etiche delle contraddizioni interne.
[…] La moderna teoria della morale è basata condizione fondamentale: essa non deve intralciare l’attività spontanea dell’individuo, neanche per uno scopo quale potrebbe essere il bene della società o della specie. Wundt, nella sua eccellente esposizione delle dottrine etiche, fa osservare che dopo il secolo dei lumi, alla metà del XVIII secolo, quasi tutti i sistemi morali sono diventati individualistici. Ma questo punto di vista e’ vero solo in parte, in quanto i diritti dell’individuo sono stati difesi con grande energia solo in campo economico. E anche qui la libertà dell’uomo è stata, in pratica come in teoria, più apparente che reale. […]
Questa tendenza non mancato di sollevare proteste […], essa ha portato Nietzsche ad affermare che e’ meglio rifiutare la morale, se non le si può trovare altra base che il sacrificio dell’individuo a favore del genere umano. […] L’individualismo economico non ha rispettato le sue promesse: non ha condotto al rigoglioso sbocciare della personalità…
[…] Nel groviglio dei problemi posti dalla dottrina morale, questi sono quelli che abbiamo potuto discernere nell’attuale conflitto di idee. Tutti portano a una conclusione fondamentale: la richiesta di un nuovo modo di intendere al morale, in particolare i suoi principi essenziali che devono essere assai flessibili per dare nuova vita alle nostre civiltà; e ancora, la richiesta di liberarla dalle sopravvivenze extraculturali e trascendentali, come pure  dalle ristrette idee dell’utilitarismo borghese.
Gli elementi di questa nuova visione della morale esistono già. L’importanza della società e del muto appoggio nell’evoluzione animale e nella storia dell’umanità può, mi sembra, essere ammessa come una verità scientifica stabilita, e non più ipotetica. Possiamo inoltre considerare come provato il fatto che mano mano che il mutuo appoggio diventa, nella società, un costume consolidato, realizzato per cosi dire istintivamente, questa pratica conduce allo sviluppo del sentimento di giustizia, con il suo senso di uguaglianza o equità come corollario, e all’attitudine a contenere i propri impulsi nel nome di questa uguaglianza. L’idea che i diritti individuali sono inviolabili, allo stesso modo dei diritti naturali di tutti gli altri, si sviluppano man mano che scompaio le distinzioni di classe.
[…] Il mutuo appoggio, la giustizia, la morale, sono i gradi ascendenti degli stati psichici che si sono resi evidenti nello studio del mondo animale e dell’uomo. Essi sono una necessità organica,  che ha in se una propria giustificazione e che conferma tutta l’evoluzione del mondo animale, dai primi scalini (sotto forma di colonie di molluschi) su per la successiva scala evolutiva fino alle più perfezionate società umane. Possiamo dire che in questo vi è una legge generale e universale dell’evoluzione organica, che agisce in modo che il mutuo appoggio, la giustizia e la morale siano profondamente radicati nell’uomo e in tutta la potenza degli istinti innati.
[…] Questa è la solida base che la scienza può fornirci per l’elaborazione del nuovo sistema etico. Invece di proclamare il fallimento della scienza, dobbiamo quindi esaminare come sia possibile edificare un’etica scientifica con gli elementi acquisiti a questo scopo dalle ricerche moderne fondate sulla teoria dell’evoluzione. […]

tratto da: Scienza e Anarchia, di Petr A. Kropotkin,  a cura di G. N. Berti – Elèuthera

Informazioni su Giovanni Mazzitelli

Senior Researcher - field of interest high energy physics and particle accelerators; science communication and education; sail and alpinism lover
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