Concordo pienamente con le conclusioni di Dani Rodrik sul numero 1239 dell’internazionale. La globalizzazione è stata e sarà sempre l’opportunità migliore che abbiamo per creare un mondo più democratico, più rispettoso dei diritti umani e dell’ambiente; e paradossalmente è il peggior nemico del capitalismo, che inizia ad avere meno possibilità di sfruttare lavoratori e materie prime a basso costo nei paesi in via di sviluppo. È il modo per vivere in un pianeta con più di dieci miliardi di abitanti, in cui lo sviluppo economico e tecnologico avrà sempre meno bisogno di forza lavoro, garantendo salute e benessere a tutti. Serve solo che la politica ritorni a pensare al futuro, e non al marzo del 2018.
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